La ricerca storica
dalle celebrazioni alla ricerca
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- Creato Lunedì, 19 Agosto 2013 10:37
- Pubblicato Lunedì, 19 Agosto 2013 10:37
- Scritto da Armando DURANTI
La sezione osimana dei partigiani, fondata il 17 luglio 1944, già nel 1954 aveva affiancato alla comune attività celebrativa organizzativa, l'iniziativa editoriale pubblicando un libretto dal titolo "Il contributo degli osimani alla Lotta di Liberazione" scritto di Paolino Orlandini già comandante della Brigata Basso Musone già distaccamento Stacchiotti della V° Divisione Garibaldi Marche di stanza alla Confluenza del Fiumicello.
Dal 2002 inizia l'attività di ricerca storica e divulgazione vera e propria attraverso la consultazione non solo di pubblicazioni esistenti, ma del Casellario dei politici della Questura di Ancona custodito presso l'Archivio di Stato del capoluogo dorico, dell'Archivio Storico comunale, dell’Archivio Centrale di Stato di Roma e di fondi privati e pubblici locali come quello di Bonefro (CB). Notevole è stato il contributo dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche.
La ricerca é così divenuta nel tempo sempre più articolata facendo emergere situazioni importanti ed inedite sull'attività antifascista a Osimo, dall'avvento del fascismo alla sua fine.
Con la collaborazione di un’importante storico locale quale Massimo Morroni si é allargato lo studio sull’attività del CLN osimano che è stato anch’esso edito sulle due pubblicazione dove è raccolto tutto il materiale cui sopra, e cioé: "Osimo libera" di Massimo Morroni e "Mai con Mussolini" di Armando Duranti, due testi usciti in contemporanea nel 2004 in occasione del 60° della liberazione della città.
Oggi, dei due testi rimasti introvabili visto il successo editoriale, proponiamo ai lettori alcuni frammenti divisi per argomento nelle varie pagine del nostro sito.
Altre sono le iniziative che si sono concretizzate in questi anni come lo studio sul tribunale speciale di Ancona e il confino coatto degli osimani. E' stata quindi realizzato un'incontro cittadino di su alcune figure di confinati compreso il figlio del dirigente fascista e dirigente fascista degli agricoltori di Pesaro Zoppi reo di aver raccontato in pubblico una barzelletta sul Duce.
Dalla ricerca é emersa anche la figura di Annita Bolaffi, ebrea osimana, finita con il marito e una figlia nei campi di Auschwitz e del figlio Giorgio, partigiano, caduto in azione a Torino il 26 aprile 1945. Oggi una lapide nella Sala Maggiore del municipio osimano ricorda quelle tremende circostanze che colpirono il popolo ebraico e la nostra concittadina.
Altre figure che erano "rimaste sulla carta" hanno avuto invece il loro giusto tributo come Amedeo Serloni, disperso in Jugoslavia mentre combatteva con la Mameli alla cui famiglia é stata data una risposta definitiva sulle circostanze della morte quando questi avevano perso ogni speranza di avere altre notizie. Oggi Amedeo Serloni é documentato pure presso il Museo della Resistenza del Montenegro essendo stato riscontrato che. oltre alla nostra MBVM, questi era stato insignito della Herabross della Repubblica di Jugoslavia per atto eroico.
Senza dubbio però, da queste ricerche si staglia la figura dell'antifascista osimano Renato Benedetto Fabrizi cui é stato dato il nome all'importante premio nazionale.(vedi relativo link su topmenu)
Dalla ricerca emergono sempre più figure di rilievo come quella del cap.GdS Bruno Liberti vittima n.44 delcampo di tiro di Fossoli, oppure quella di Luigi Moschini ucciso nell'eccidio di Rivoli (TO) protagonista di azioni importanti e della costituzione di alcune importanti gruppi locali, fino alla scoperta di una lettera con la quale un commilitone di Ermanno Badialetti sopravvissuto ne descive gli ultimi giorni a Cefalonia e il naufragio della nave su cui erano trasportati.
Tutto questo ha un ovvio riverbero nelle scuole della città e della valle del Musone le quali anch'esse stanno, pian piano ricostruendo la storia antifascista e resistenziale locale.
Diverse sono le pubblicazioni, non solo del territorio, che si sono avvalse del nostro lavoro di ricerca.
Un punto di forza ulteriore della nostra ricerca sono le collaborazioni cui si avvale il nostro sito. Personaggi di valore storico culturale che aiutano, per parte loro, a rendere questo sito uno dei più visitati.