Carlo Lizzani non c'é più.

Carlo Lizzani non c'é più.  Un compagno, un'amico dell'ANPI di Osimo. Non siamo riusciti a coniugare il mio sogno e la sua volontà: quella di vederci ad Osimo il giorno della "festa della Resistenza", davanti agli osimani, davanti al Premio Nazionale ANPI Fabrizi. . Più volte c'eravamo chiamati al cellulare riprottendoci ogni volta di sentirci più avanti, il prossimo aprile magari, il prossimo Premio Fabrizi dicevamo, quando cioè, non fosse stato chiamato dai colleghi per una consulenza o quanto la moglie sarebbe stata meglio. "Sai Armando, aprile é il mese più faticoso, é il mese dove si gira, quando c'é una luce adatta alle riprese"; faccio fatica, ma ti prometto che verrò.  Così non sarà più. Non ci siamo mai incontrati di persona, ma a sentire la sua voce era come averlo davanti; mi parlava come se ci conoscessimo da sempre: l'ideale antifascista, la Resistenza, la passione per la testimonianza, era questo che ci faceva sentire vicini, compagni di una stessa avventura. Proprio in questi giorni ricorre il 70° del ricatto tedesco agli ebrei del ghetto di Roma che Carlo tradusse in quel film storico, non solo per argomento, come "l'Oro di Roma" del 1961. Sappiamo che qualche dirigente RAI e giornalisti di LA7 ci seguono e per questo ci piacerebbe che qualcuno di loro cogliesse il nostro auspicio di poter celebrare i due eventi proprio con questa pellicola.   Alla famiglia di Carlo Lizzani rivolgo personalmente e a nome dell'intera ANPI le più sentite condoglianze.   "Addio Maestro!" .

 

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