4 - giorno per giorno

11 settembre 1943 – Viene emanato un’ordinanza del generale Giorgio Carlo (1887-1977) genero di re Vittorio Emanuele III, firmatario dell’accordo con i tedeschi per Roma Città Aperta, invita i militari italiani a presentarsi con la propria arma individuale. Nello stesso tempo Kesserling proclama l’Italia centrale e meridionale “zona di guerra”. Da Brindisi il re ed il governo decidono per la permanenza dello stesso in città, emanando nel qual tempo l’ordine di considerare i tedeschi come nemici: tardi, perché i tedeschi hanno già realizzato il loro progetto d’occupazione.   Gli Alleati inglesi raggiungono Brindisi e una battaglia di unità italiane contro la Wermacht si esaurisce con la fucilazione dei nostri ufficiali.   Altri ufficiali italiani vengono fucilati, gli scampati deportati, a Nola. Unità italiane liberano il porto di Bari.   I nazisti si ritirano dalla Sardegna e dalla Corsica.   In Grecia il gen. Infante firma un accordo di collaborazione con gruppi di Liberazione locali così come nei territori della ex Jugoslavia militari italiani entrano nella Resistenza slava.   Cade anche Rodi nelle mani tedesche dopo che questa era divenuta di fatto italiana dopo la guerra italo turca. La resistenza dei militari italiani durò diversi giorni e furono migliaia i soldati italiani catturati. 4000 di loro affonderanno e moriranno con il vecchio bastimento sul quale furono in seguito (febbraio ‘44) caricati per la deportazione. Anche gli ebrei come Sami Modiano  di origine italiana vengono caricati su battelli per il bestiame e tradotti in Grecia per l’internamento in Germania.   Nell’isola greca di Eubea gli italiani attaccano una fortezza occupata dai tedeschi.

 

12 settembre 1943 – Roma viene stretta in una morsa da Kesserling il quale vieta qualsiasi forma di sciopero pena la fucilazione degli organizzatori. Lo stesso Kesserling vieta la scrittura di lettere, le comunicazioni telefoniche e gli operai passano direttamente al servizio delle truppe tedesche.   I tedeschi assaltano alcuni centri della Puglia seminando morte. Mussolini viene liberato a Campo Imperatore e condotto a Pratica di Mare prende la via della Germania (Monaco) a bordo di un velivolo tedesco.   Ad Ascoli Piceno il reparto della piazza e avieri assalgono i tedeschi costretti a ritirarsi così come a Teramo.  Forte è il contrasto agli Alleati che tentano di risalire dopo lo sbarco di Salerno.   A Spalato 200 carabinieri decidono di combattere i tedeschi.   A Corfù il comandante italiani, rispondendo alle continue pretese tedesche di disarmo arrestando il loro comandante: abbattuti tre aerei.

 

13 settembre 1943 – I tedeschi ripiegano verso nord saccheggiando Potenza . Salerno è al centro degli scontri con i tedeschi impegnati in forze a contrastare la forza alleata sbarcata cinque giorni prima. Tedeschi e militari italiani si fronteggiano a Palau e a La Maddalena: 24 marinai rimangono uccisi. Cefalonia, Baia di Argostoli, alle prime luci dell’alba, batterie italiane aprono il fuoco sui mezzi da sbarco tedeschi. Ha inizio la battaglia di Cefalonia.   Unità britanniche entrano nei porti dell’Egeo presidiati dagli italiani in loro aiuto. A Cosimo, vicino Zara, si costituisce il battaglione “Goffredo Mameli” mentre a Spalato viene costituito il battaglione “Garibaldi”.

 

14 settembre 1943 – Qualche3 successo apre le speranza tedesche di ricacciare gli Alleati in mare nella baia di Salerno. Il Maresciallo d’Italia Cavallero viene trovato morto presso il Comando tedesco di Frascati che comandava la piazza di Roma. Venne definito un suicidio ma il colpo mortale era stato tirato alla tempia destra ( il generale era mancino).  In quella stessa mattinata il generale avrebbe dovuto raggiungere Monaco di Baviera chiamato a guidare le forze armate italiane che avessero desiderato continuare la guerra a fianco della Germania, guida che Cavallero rifiutò. In realtà, secondo Ciano, il Cavallero era noto per far credere al Duce della alta capacità di produzione dell’industria bellica italiana, e per essere un “collezionista” di opere d’arte, di fare incetta di derrate alimentari e valuta pregiata trafugandole dai luoghi conquistati.   Si combatte alacremente a Canosa e Trani nelle Puglie mentre al Cattaro gli alpini della Taurinense vengono logorati fino al giorno 26. In Corsica militari italiani e corsi fanno 200 prigionieri tedeschi.   A Cefalonia, contrariamente all’ultimatum dato al comando italiano, i tedeschi attaccano con due ore d’anticipo scatenando un furibondo attacco aereo, elemento quest’ultimo, determinante per l’esito finale della difesa di Cefalonia che continua con veemenza a difendersi.

 

15 settembre 1943 – Continua violenta la battaglia di Salerno. I tedeschi saccheggiano alcuni centri dell’Hinterland.   Paolo Puntoni, primo aiutante di campo generale di S.M. il Re, nel suo diario annota - La propaganda rossa lievita in maniera paurosa. Sembra che il governo non faccia nulla, anzi che sostenga gli oppositori della monarchia, considerata troppo compromessa dalle vicende del Fascismo -.   Sotto la supervisione di Hitler, Mussolini da Monaco costituisce il governo fascista.   A Cefalonia gli italiani continuano a resistere sulle alture nonostante l’incessante pressione aerea tedesca, addirittura a respingendo in qualche caso i fanti tedeschi.   Il ten. Col. Barbicinti invita gli italiani presenti in Albania al combattimento contro i tedeschi.   Hitler approva l’arretramento delle truppe tedesche sul suolo sovietico.     

 

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