1937 - 2017: 80° anniversario della morte di Gramsci e Fabrizi
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- Pubblicato Sabato, 18 Febbraio 2017 17:26
- Scritto da Niccolò DURANTI
27 aprile 1937 e 29 aprile 1937: due giorni di distanza separano la morte di Antonio Gramsci e di Renato Fabrizi.
L'ANPI di Osimo in occasione di questo 80° anniversario ha stretto una collaborazione con il Circolo Gramsci della ValMusone proponendo alla cittadinanza un ricco calendario di iniziative. Abbiamo voluto accomunare queste due figure di antifascisti, pur con accenti diversi e in contesti assai distanti tra loro, che tuttavia diedero entrambi un contributo fondamentale alla lotta contro il regime. Due sono i tratti comuni che intendiamo sottolineare: pensatore l'uno, uomo d'azione l'altro ma entrambi convinti che la vera rivoluzione fosse non soltanto quella armata ma anche quella culturale. Gramsci fu senza dubbio un intellettuale dalla grande capacità critica, scrittore e storico mentre Fabrizi, sarto e con un’istruzione elementare, volle con determinazione che anche i suoi compagni di lotta avessero una formazione culturale tanto che si prodigò nel fornire e prestare spesso loro libri di letteratura. Due elementi "sovversivi e pericolosi" per il regime fascisti che li destinò alla medesima sorte: Ustica, Turi, San Vittore questi alcuni dei luoghi di detenzione dove fu confinato Gramsci; confino coatto a Lipari nel 1932 per Fabrizi che tuttavia fu amnistiato in occasione del decennale della Marcia su Roma ma, non pago, riprese l'attività antifascista con la "Banda Ragno" e quindi subì una nuova
condanna da parte del Tribunale Speciale con destinazione Bonefro (CB) nel 1936.
Vi invitiamo quindi a seguirci in questo percorso che prenderà il via venerdì 24 febbraio e si concluderà con un importante appuntamento con lo storico di fama internazione e Premio Fabrizi 2012 Emilio Gentile: sabato 6 maggio con la presentazione del libro di Gentile "E fu subito regime: il fascismo e la marcia su Roma" (ed. Laterza 2012) cercheremo di smentire alcuni luoghi comuni sempre più diffusi nel sentimento popolare spiegando che non esiste un fascismo buono e uno compromesso con il nazismo, che il regime che costruiva ponti e strade e bonificava l'Agro Pontino era lo stesso delle leggi fascistissime, del confino politico, del Tribunale speciale e della corruzione.