Bruno Liberti. 70 anni fa l'eccidio di Fossoli

Anche da quest'episodio sono trascorsi 70 anni.  Un eccidio compiuto dai nazifascisti al poligono di tiro del Cibeno di Fossoli di Carpi.

Per Fossoli passarono quanti erano destinati versoi tutti i campi di sterminio tedeschi dislocati nell'europa centro orientale.

Da Fossoli passarono ebrei, militari non collaborazionisti, perseguitati politici e quanti, secondo il Reich, dovevano essere avviati verso la morte a soffocare ogni anelito di libertà e democrazia ed essere soppressi in nome della differenza razziale, o della diversità dai clichè imposti dal regime.

Fossoli, da sempre distante materialmente, non lo é più da qualche anno, da quando cioé, abbiamo recuperato la storia dell' osimano e capitano dei Granatieri di Sardegna Bruno Liberti e gli rendemmo noi omaggio a nome della città sul luogo dove cadde.

In quel temendo 12 luglio 1944, 66 militari vennero portati al poligono di tiro del Cibeno dal vicino campo di Fossoli e lì barbaramente uccisi.

Il nostro Liberti, salma n. 44, pluridecorato della Guerra d'Africa, addestratore della Polizia nel periodo nero in cui avvennero i noti fatti di Lubijana, all'indomani dell'8 settembre fece la ben nota scelta che lo porterà al patibolo.

A Fossoli Liberti era giunto dopo la cattura, nell aprile del 44, all'ennesimo passaggio per la stazione di Bologna diretto in missione a Brindisi, evidentemente notato, fu arrestato e accompagnato alla detenzione a Castelfranco Emilia; numero di matricola 1397.

Dopo 65 anni l'ANPI di Osimo si recò sul posto e con grande emozione rese omaggio a quel martire stellato.

La sua salma fu riconosciuta per una lettera che aveva indosso al momento della sua uccisione e che recava le parole del vescovo di Lubijana che lo ringraziava per aver salvato alcune persone.

I funerali si svolsero solennemente nel Duomo di Milano il 24 maggio 1945 e fu il primo omaggio reso da quella città ai martiri della libertà.

Il suo corpo é stato sepolto al Cimitero Maggiore di Osimo.

La biografia é contenuta nel volume dedicato alla strage del Cibeno della Fondazione Fossoli.

Il suo nome é trascritto sulle pareti del Mausoleo di Carpi insieme a quello di quanti transitarono per il più famoso campo di prigionia e d'internamento in Italia.  

In nome di quell'episodio, nel 2007, venne assegnato il Premio Fabrizi alla fondazione e nacque un'amicizia tra la nostra ANPI e la Fondazione Fossoli che ancora oggi é evidenziata dalle notizie che la fondazione stessa trasmette attraverso il nostro sito. 

 

 

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