Bernard Welburn, un inglese sul Musone
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Maggio 2014 22:12
Bernard Welburn 1915 -1993, Maresciallo di I Classe.
Combatte con la sua unità carri il 17-18 luglio tra Polverigi ed Agugliano. Il nipote ha costruito un sito: http/II www.andysarcade.net/personal/7887585/Italy/index.htmda cui sono tratte queste documetazioni .
Bernard Wellburn ha servit nel 7° Ussari dal maggio 1944. Questo Reggimento Corazzato ha operato sull'asse Polverigi- Agugliano- Castelferreti durante l'attacco polacco ad Ancona il 17-18 luglio 1944
Documenti prelevati da caduto tedesco
documentazione Wellburn
AVVISI
Gognometro trovato da Bernard Welburn nei resti di un aereo tedesco caduto nei dintorni di Loreto il 5 luglio 1944 di
Opo aver bombardato Loreto e la Basilica della Santa Casa.
Un bombardamento inspiegabile
"Nella notte tra il 5 ed il 6 luglio verso le 21,30 di quella terribile notte nella cittadina si ode un fortissimo boato: era stato bombardato da parte tedesca il deposito munizioni all’aria aperta alleato sito nei pressi della Stazione Ferroviaria. Un improvviso incendio interessa la campagna circostante Loreto. Poi iniziano incursioni della aviazione tedesca, fortemente contrastate dalla contraerea alleata. La popolazione, che aveva creduto, anche qui, che con la liberazione tutto fosse passato, di fronte a questi avvenimenti cede quasi subito al panico e non trova altra soluzione che rifugiarsi nei sotterranei dei palazzi e nelle cantine. Cadono spezzoni incendiari sulla Basilica, nella piazza del Santuario; viene colpito il Palazzo delle scuole elementari. Nel vicino sottopassaggio si registrano una decina di morti anche tra i soldati polacchi oltre che tra i civili.
Nella seconda incursione un aereo tedesco è colpito e secondo alcune testimonianze va a schiantarsi sulle falde del Monte Conero. Alle 3,45 una ulteriore incursione porta danni veramente gravi: una bomba colpisce il Santuario della Madonna in particolare la Cupola del Sangallo: va distrutto il ciclo pittorico di Cesare Maccari, da Siena, con danni ancor più gravi all’altare della Cappella del Seiz dedicata, ironia del destino, alla Germania. La bomba incendiaria appiccò il fuoco che, per essere domato, occorsero 10 ore. Ben presto si formarono lunghe catene umane per passare l’acqua e furono chiamati da volenterosi anche i pompieri di Recanati, che accorsero prontamente. Andarono perduti, per l’incendio, candelabri e gli arredi sacri. L’incursione durò ben cinque ore.
E’ difficile trovare delle spiegazioni a questa incursione aerea germanica. Molto probabilmente si tratto di errori di lancio. Nell’obiettivo di attaccare posizioni alleate, le bombe furono sganciate con poca cura finirono nella città e sulla Basilica: la notte e la reazione contraerea alleata potrebbero essere le sole plausibili giustificazioni di questi danni. "
Testo tratto da:
Massimo Coltirnari, Il Corpo Italiano di Liberazione e Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. Il passaggio del fronte -giugno-luglio1944., Roma. Edizione nuova Cultura, 2014,
Il volume sarà presentato il 12 luglio alla biblioteca L Radoni di Casteferreti, all'innaugurazione della Mostra "Il tempo delle oche verdi"
FONTE
MASSIMO OSSIDI
CENTRO STUDI DI AGUISLIANO E CASTEL D'EMILIO
DI BERNARD WELBURN.