5- giorno per giorno

16 settembre 1944- A Brindisi, sede del governo, il generale Puntoni annota – La situazione è grave; non si vede uno spiraglio di luce nella nuvolaglia che ci pesa in testa. Badoglio è in balia degli eventi, non ha risorse, le sue idee sembrano corte e sfasate -. Ad Ascoli Piceno, dopo l’occupazione dei maggiori centri da parte tedesca, la popolazione e le truppe del battaglione lì di stanza respingono i tedeschi fuori città.    A Salerno continua lo sbarco di uomini e mezzi che si trovano di fronte l’esercito tedesco ormai esausto nei tentativi di respingimento e si ferma.   Aspri combattimenti per il possesso di Gioia del Colle (BA) e del suo aereoporto.   La Luftwaffe bombarda Portoferraio e lancia volantini chiedendo la resa dell’isola.   Aerei tedeschi bombardano per tre lunghe ore l’isola greca di Corfù.  Incessanti i bombardamenti aerei su Cefalonia con continuo sbarco di truppe tedesche. Argostoli è ormai praticamente distrutta.   Agli angloamericani viene richiesto un appoggio con l’invio di truppe su navi da guerra così come per Rodi: nessun seguito viene fatto a tale richiesta.   In Grecia a Kalabaka truppe italiane e partigiani greci combattono con successo contro preponderanti truppe opposte.   Le truppe sovietiche respingono i tedeschi dalla zona di Kiev e in altre zone del proprio territorio.

 

17 settembre 1944- La 5.a armata americana riprende l’attacco da Salerno sfondando su alcuni paesi limitrofi come Albanella (direzione sud) e Monte Corvino (direzione Est). E’ costretta ad arrestarsi ad Altavilla per l’incessante sbarramento d’artiglieria dei tedeschi.   Gli inglesi che risalgono dalla Calabria, occupano invece Vallo della Lucania e Gioia del Colle è infine abbandonata dagli occupanti nazisti non senza aver distrutto l’acquedotto pugliese.   Censita l’aviazione italiana che consiste in 117 aerei idonei al volo e 86 velivoli antiquati e da trasporto stanziati in Sardegna e nelle Puglie. Nei giorni dello sbarco in Sicilia (10/11 luglio 1943) i bombardieri Alleati distrussero con 1.400 tonnellate di bombe ben 104 aerei italo-tedeschi, mentre nei giorni successivi vennero resi inutilizzabili altri 71 caccia italiani e 179 caccia tedeschi portando il 9 luglio le perdite totali della Regia Aeronautica in Sicilia a 273 aerei (220 al suolo e 53 in combattimento).  L'11 luglio quasi tutti gli ultimi Bf 109 italiani vennero distrutti da un altro bombardamento Alleato eseguito su Sciacca.   Partono da Taranto 5 piroscafi scortati per portare viveri a Spalato  e poter ricaricare le truppe italiane presenti sul territorio slavo.   Sempre a Spalato battesimo del fuoco del neo costituito Battaglione Garibaldi respinge truppe naziste appoggiate da carro armati..

 

18 settembre 1943 – Mussolini da Monaco di Baviera parla agli italiani avvisandoli della costituzione del Partito Fascista Repubblicano  e della Repubblica Sociale Italiana (RSI) e, dichiarando la propria gratitudine a Hitler e ai gerarchi nazisti e il tradimento della monarchia sabauda che dovrà essere sostituita da una repubblica,  detta quattro punti “programmatici” : 1) ripresa delle armi a fianco della Germania, del Giappone e della vecchia alleanza complessivamente; 2) riorganizzazione di un esercito attorno alla vecchia Milizia; 3)eliminazione dei traditori già fascisti; 4) annientamento delle plutocrazie e fare del lavoro il cardine dello Stato.   Dal Sud invece il solito Puntoni afferma, imbattendosi in un reparto in marcia nella Puglia, che le truppe sono allo sbando e senza speranza di un loro riordino.    Sempre al sud tra gli altri centri liberati attorno a Salerno ci sono Battipaglia e la Eboli resa famosa dal romanzo del confinato Carlo Levi che in quel paese in provincia di Salerno appunto, lasciava “una civiltà”, la ferrovia, per “un’altra civiltà”, quella della Lucania desolata che descriveva così - Come in un viaggio al principio del tempo, Cristo si è fermato a Eboli racconta la scoperta di una diversa civiltà. È quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore- .   Rodi cade e iniziano le deportazioni di militari italiani e di ebrei locali.   A Cefalonia  l’intero 1° battaglione del 317° fanteria è annientato senza cedere neanche una striscia di terreno.

 

19 settembre 1943- Se da un lato sul fronte del salernitano si continua nella liberazione dei luoghi occupati, gli altri alleati insistono su una linea da Altamura a Potenza liberando quest’ultima con l’ingresso di truppe canadesi in città.   Alcuni aerei italiani bombardano sull’Albania e sulla Grecia.

A Boves (CN) il paese viene distrutto dai nazifascisti e lasciano sul terreno 23 civili tra cui il parroco mentre in Val Susa gruppi di partigiani combattono.   Si hanno notizie che le truppe italiane sui Balcani stanno tentando di raggiungere l’isola dalmata di Lagosta tra Spalato e Dubrovnick. Tenta invece di raggiungere Porto Edda (Sarandë- Albania) la divisione Perugia.

Alla data la marina italiana ha dislocate le corazzate Duilio, Doria e Giulio Cesare, gli incrociatori Pompeo Magno, Abruzzi e Garibaldi, 4 cacciatorpediniere, 8 sommergibili e una nave cisterna sono alla fonda al largo di Malta; ad Alessandria d’Egitto le corazzate Italia e Vittorio Veneto, 4 incrociatori e 4 cacciatorpediniere mentre sono in acque spagnole l’incrociatore Attilio Regolo e 4 cacciatorpediniere.   

A Cefalonia la Acqui non cede perdendo e riconquistando località dell’isola: a Capo Munta la gloriosa divisione perde circa 300 soldati e quasi tutti gli ufficiali. I tedeschi continuano a sbarcare truppe sull’isola greca.   Continuano gli appelli per assistere Cefalonia, appelli disattesi dagli Alleati. 

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