Il segno del XVII Premio Fabrizi

Pubblicato Martedì, 06 Luglio 2021 18:37
Scritto da Armando DURANTI

Se una manifestazione giunge alla 17esima edizione significa che sul territorio ha lasciato e continua a lasciare un segno tangibile: ed anche quest’anno è stato così.

La cerimonia e stata anticipata dal ricevimento in Comune dell’Ambasciatore di Cuba in Italia Josè Carlos Rodriguez Ruiz accolto dalla Vice Sindaco Andreoni, dagli Assessori Glorio e Pellegrini, alla presenza del rappresentante del Vice Presidente della Provincia di Ancona e dei rappresentanti dell’ANPI regionale e provinciale e della sezione di Osimo. Un incontro che ha commosso i partecipanti nel ricordo della tragedia della pandemia e dell’impegno dei sanitari cubani che hanno offerto la loro lunga esperienza di pandemie come quella di Ebola, ai medici italiani, incidendo profondamente nei protocolli sanitari.

E’ venuto alla luce un ammirevole apporto cubano alla comunità mondiale che ha in giro per il mondo, dove la sofferenza è maggiore, ben 42 brigate del contingente Henry Reeve in 35 paesi, di queste 39 rimangono attivi in 33 nazioni.

Quelle 39 brigate riuniscono 3.284 professionisti e includono attualmente 1.637 collaboratori.

La cerimonia vera e propria alla presenza del sindaco Pugnaloni, è stata caratterizzata anzitutto dal ritorno del pubblico che non è mancato all’annuale appuntamento, come sempre coinvolto dai racconti e dalle storie degli emeriti che da quel palco ogni anno incitano a proseguire la lotta antifascista così loro hanno dimostrato sul campo.

Sul palco non sono salite state soltanto le storie guida, quelle “leggendarie” e quasi “antiche” ormai di Resistenza, ma anche storie di impegno quotidiano, un impegno fatto per non dimenticare, formativo per le prossime generazioni, laddove s’insegna il rispetto e la responsabilità verso sé stessi e verso gli altri, verso questo nostro pianeta.

Tutto questo è declinato su più percorsi: la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e la pace.

Per sommi capi,  questo è stato il motivo trainante di una serata diversa dove, nel salotto buono dell’ANPI tenuto magistralmente del giornalista Franco De Felice,  si sono raccontati gli ospiti a partire dalla saggezza solidale dell’Ambasciatore Ruiz, a quella delle sorelle Silvia e Lelia, nipoti della partigiana tipografa Bianca Sarti, dall’ esperienza giornalistico televisiva di Laura Gnocchi co-autrice di Gad Lerner, alla capacità di ritrovare e raccontare la storia di Chiara Colombini, dalla pedagogia scolastica di Corlazzoli, alla manifesta felicità del maestro Ulivieri - per essere nato antifascista-.

Tutto si è svolto nella cornice del Collegio Campana in un’aria di festa e di consapevolezza che l’impegno a difesa della Costituzione, della libertà e della democrazia, della civiltà insomma, non finisce qui.