7- giorno per giorno

27 settembre 1943- Truppe alleate occupano Cava dei Tirreni in Campania ed altri centri fino a Cerignola (Puglia).   Proveniente da Lagosta raggiunge il porto di Bari il piroscafo Fanny Bruner con 1050 italiani.   Iniziano gliscontri a Napoli che si vede razziare derrate e quant'altro e inizia la deportazione. Per quattro giorni Napoli combattè un'alacre battaglia di quartiere cui presero parte i cosiddetti scugnizi, i piccoli napoletani che spesso s'imolarono con gesta eroiche. Furono denominate appunto "le quattro giornate di Napoli" in virtù anche del ricordo delle Cinque di Milano che provocarono la cacciata degli austroungarici dal capoluogo. Alla fine la solevazione del popolo napoletano provocò la liberazione della città partenopea.   A Rocca delle Camminate (Predappio)viene convocato il primo consiglio dei ministri della RSI. In seno all'assise vengono assegnate le cariche in seno al fascismo repubblichino.   In vista dell'incontro di Malta il re convoca Badoglio. Nell'incontro stesso il re s'intrattiene a lungo sulla questione della dichiarazione di guerra alla Germania.

28 settembre 1943- Foggia é libera.   Badoglio s'imbarca alla volta di Malta.   Mentre Napoli s'infiamma gli Alleati raggiungono Castellammare di Stabia e Nocera.   La sorveglianza alleata sulla stampa sequestra l'edizione della Gazzetta del Mezzogiorno.   Il Comando viene a conoscenza della fucilazione del gen. Amico (Giuseppe Amico -Capua, 1º novembre 1890 – Slano, 13 settembre 1943). Comandante della Divisione Marche". Questi, catturato dai tedeschi e portato davanti alle sue truppe, venne invitato a parlare loro in termini di collaborazione con i tedeschi. Quando quest'ultimi si accorsero che il generale stava invece incitando i suoi soldati alla resistenza lo massacrarono.   C'é preoccupazione per il fatto che i militari alleati acquistano derrate alimentari facendo venire meno gli approvigionamenti delle popolazioni locali.   Si prospetta il divieto alle truppe liberatrici di requisire i pochi mezzi da trasporto rimasti.   Prosegue frenetico il tentativo di rientro dalla Grecia e dall'Albania di truppe italiane. In dieci giorni vengono trasportati in patria 4796 soldati e 450 prigionieri tedeschi.   Si parla di circa 24.000 soldati in attesa sulla costa albanese e nei dintorni di Spalato. La Divisione Firenze si concentra, ancora armata, su Kruje (interno albanese.)    600 militari imbarcati sul Cosenza sono costretti dall'affondamento della nave a imbarcarsi sull'Ulisse e raggiungono Bari.   Bombardato da 599 aerei inglesi l'importante centro industriale di Hannover in Germania. Non ne faranno rientro in 38.

29 settembre 1943- Ricevuti i 50 kg d'oro dagli ebrei romani, i tedeschi continuano con le vessazioni ed il sequestro di dopcumenti della comunità ebraica romana.   Il maresciallo Caviglia scrive-  A che serve il governo di Mussolini, retto dalle baionette tedesche, se non riesce a fermare la violenza delle truppe d'occupazione? Quanto può durare?-    Malta: firmato l'accordo lungo.   In sintesi, l'accordo consente il pieno controllo militare e politico degli Alleati sul nostro Paese in 44 articoli.   La stessa radio, i cinema, i teatri, la stampa e le funzioni del governo debbono passare la censura Alleata.   Il solito PUntoni scrive che gli Alleati si sarebbero dimostrati intransigenti. Hanno di fatto imposto la dichiarazione di guerra alla Germania ma rifiutato l'appoggio delle truppe italiane nella liberazione del resto del Sud d'Italia.   Italiani e francesi combattono alacremente per impedire l'imbarco di truppe tedesche dirette in Italia nel porto di Bastia.   Nonostante lo sforzo la marina germanica riuscirà, nel giro di qualche giorno, nell'intento.   Bombardata in Germania Bochun. Truppe sovietiche occupano la parte meridionale del Dniepr.

30 settembre 1943- Rinnovati appelli dei tedeschi rivolto agli italiani affinché combattano al loro fianco.   Gli Alleati sono ormai alle porte di Napoli. IN città continua la resistenza del popolo.   L'attenzione di Hitler é rivolta verso la Scandinavia nel tentativo di stabilizzare eventuali defezioni della Finlandia dando ormai per perso l'appoggio ungherese.  

 

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