8 settembre 1943

Alle 19,42 dell'8 settembre 1943, in un annuncio radiofonico il Capo del Governo marescaillo Badoglio, comunicava l'armistizio italiano con le potenze Alleate. Il testo era il seguente:
 
Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta.Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventualiattacchi da qualsiasi altra provenienza".
 
Un'ora prima, alle 18.30, dai microfoni di Radio Algeri il generale Dwight D. Eisenhower, l'aveva annunciato al mondo. Per gli Italiani iniziavano i "giorni delle scelte, ovvero quella crisi armistiziale ove ognuno dovette fare la sua scelta: chi restare fedele alla vecchia alleanza con il nazismo, chi reagire contro il vecchio alleato, chi darsi alla macchia, chi sopportare in mano altrui il resto della guerra restando fedele al giuramento prestato. Sono giorni terribili.come quelli della Divisione Acqui a Cefalonia, di cui stiamo pubblicando una ricostruzione del 1945, e come di tanti altri italiani in Italia ed all'estero.

Intanto gli Alleati sbarcavano a Salerno, eludendo le difese italo-tedesche creando il massimo dell'incertezza e della confusione. Lo sbarco non fu un successo: ad un certo punto la reazione tedesca fu tale che il VI Corpo d'Armata USA stava per reimbarcarsi. La spinta supplettiva tedesca non ci fu e gli Alleati rimasero a terra. Iniziava un nuovo capitolo della Campagna d'Italia, che coicideva con l'inizio della guerra di Liberazione per noi Italiani

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